Autori e curatori: Evandro Agazzi, Paolo Bellavite, Luca Belli, Laura Bertelé, Gerardo Bertolazzi, Giuseppe Colombo, Paolo Musso, Riccardo Ortolani, Alessandro Perini, Paolo Aldo Rossi, Marcello Santi, Marialucia Semizzi, Mario Zatti. Questo libro raccoglie contributi di medici, filosofi e scienziati, di cui l’aspetto unificante è l’esigenza di un approccio capace di integrare tra loro le diverse dimensioni dell’atto clinico e dell’arte terapeutica, anziché contrapporle come è a lungo accaduto negli ultimi secoli e come spesso accade ancora. L’operatore sanitario è in prima linea nel “prendersi cura” della persona malata, cercando anche di eliminare o alleviare, con tutti i mezzi possibili, il dolore e la sofferenza. Ma per far questo nel modo migliore, oltre agli strumenti tecnici deve possedere quella sapienza che coglie il senso del sintomo e della malattia per l’intera persona, la quale con la richiesta di “salute” pone anche, più o meno consapevolmente, una domanda di “salvezza”. La realtà del dolore e della sofferenza pone domande
di varia natura alla medicina e le risposte della scienza, pur importanti,
si integrano con altre riflessioni: il dolore, umanamente vissuto come
contraddizione, appare ultimamente come un grande enigma, inscindibilmente
legato al mistero dell’uomo e dell’esistenza stessa dell’universo.
Questo libro raccoglie contributi di medici, filosofi e scienziati, di
cui l’aspetto unificante è l’esigenza di un approccio
capace di integrare tra loro le diverse dimensioni dell’atto clinico
e dell’arte terapeutica, anziché contrapporle come è
a lungo accaduto negli ultimi secoli e come spesso accade ancora. L’operatore
sanitario è in prima linea nel “prendersi cura” della
persona malata, cercando anche di eliminare o alleviare, con tutti i mezzi
disponibili, il dolore e la sofferenza. Ma per far questo nel modo migliore,
oltre agli strumenti tecnici deve possedere quella sapienza che coglie
il senso del sintomo e della malattia per l’intera persona, la quale
con la richiesta di “salute” pone anche, più o meno
consapevolmente, una domanda di “salvezza”.
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